Di 45 km, con un dislivello di circa 1000 metri, da effettuarsi su strada o in fuori strada a seconda delle condizioni meteo e del terreno, il Percorso dei Castelli del Ducato parte da Tabiano per dirigersi verso Salsomaggiore. Il tracciato abbraccia il territorio appartenuto all’antico Ducato di Parma e Piacenza voluto nel 1545 da Papa Paolo III, passato poi ai Borbone e a Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Si pedala tra Storia, boschi, risorgive e fazzoletti coltivati, alla ricerca delle rocche fortificate diventate con il tempo ingentilite residenze nobiliari. Per accedervi, bisogna talvolta affrontare salite ardite, spesso acciottolate. Ma ne vale assolutamente la pena. Si ha la sensazione di pedalare direttamente nella Storia.
Attraversata Salsomaggiore, si costeggia il verde avvallamento di Salsominore con i resti delle antiche Terme Romane. La prima piacevole deviazione ci conduce, in salita, al borgo-castello di Scipione dei marchesi Pallavicino, tra i più antichi della regione, che vigila sulla colline del Parco dello Stirone e del Piacenziano. Nel Medioevo, il castello difese strenuamente la sua posizione a protezione dei pozzi da cui si ricavava il più prezioso conservante dell’epoca, il sale. Da qui è facile volgere lo sguardo verso la piana dove sta sorgendo la ciclovia che raccorda Salsominore a San Nicomede, un bell’anello che passerà anche dal borgo di Scipione.
La strada acquista un sapore sempre più rurale procedendo verso Vigoleno, in uno scenario fatto di casali, campi coltivali, frange boschive e vigneti. Dalla piana di Ca’ dei Passeri dove d’estate si svolge un curioso concorso di bellezza tra spaventapasseri, si coglie già la vista, in alto, di Vigoleno, uno dei Borghi più Belli d’Italia associato anche ai Castelli del Ducato. Si cambiano i rapporti e si affronta la pendenza. Oltre le mura, si trova un piccolo borgo perfetto, con i camminamenti, l’acciottolato e le insegne di legno. Nella parte privata del Castello si conserva lo spettacolare teatrino dipinto dal russo Alexandre Iacoveff, reminiscenza di un’epoca, gli anni Venti, in cui Vigoleno riceveva ospiti mondani e internazionali.
Si chiude l’anello ciclabile rientrando a Tabiano da Contignaco, fortezza del XI secolo, a 317 metri di altezza, voluta da Adalberto Pallavicino per proteggere le Saline di Salsomaggiore e Salsominore. Si racconta che gli Aldighieri di Parma, un ramo della famiglia degli Alighieri di Firenze, furono, per più di due secoli, signori del Castello e che Dante stesso vi abbia, negli anni dell’esilio, soggiornato.
Contignaco ha una pianta regolare che si sviluppa intorno a uno squadrato cortile interno. Accanto all'attuale portone d'ingresso si alza il mastio del 1030, alto circa 30 metri. Dall'altro lato del torrente, sulla collina di fronte, si trova l’antica pieve romanica di San Giovanni Battista. Tutt’intorno querce, vigneti, cedri, cipressi e allori. Nel cortile, all’ingresso del Castello, sopravvive una quercia ultra secolare il cui tronco conta due metri di diametro. E’ uno degli alberi Monumento della regione. Ci raccomandiamo di non appoggiare le bici!
